6  ottobre 2019
VI Domenica dopo il martirio del Precursore

La Parola che oggi il Signore ci dona è caratteristica solo di Matteo tra gli evangelisti, soprattutto per la presenza ripetuta del verbo “accogliere”. Accogliere significa: ricevere, ospitare, condividere spazio, cose, tempo ed emozioni che sono nostre con chi si accoglie. Sappiamo bene come non è sempre facile accogliere così come ci chiede Gesù.
Accogliere l’altro, che può essere anche solo il vicino di casa, dello stesso condomino, o dello stesso turno di lavoro fino a colui/lei che arriva da un altro paese. Accogliere si accompagna a diversità che a volte sembra irrimediabilmente inconciliabile con quello che siamo noi; a volte c’è il timore, e altre volte anche il pregiudizio. Gesù dice una cosa straordinaria: nella persona accolta si fa presente lui stesso. È con noi, nella nostra casa. Poi, indirettamente, dà una definizione del discepolo: è un piccolo, uno che non ha ambizioni né possibilità di grandezza.

Si dice che è davvero grande chi sa anche essere piccolo quando è necessario. Nella piccolezza il Padre può esprimere tutto il suo amore, la sua cura per noi.

p. Luca

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