LE CAPPELLE LATERALI
ALTARE DI S. PIER GIULIANO EYMARD
La cappella è affrescata sul fondo dal pittore vicentino Bepi Modolo, autore anche delle vetrate dei confessionali.
L’affresco rappresenta il santo Fondatore dei Padri Sacramentini nell’atto di innalzare l’Ostensorio, mentre all’intorno vi sono quattro angeli adoranti.
Ai lati della cappella vi sono sculture di Aldo Giaretta, su cartoni di Modolo, raffiguranti scene dell’ Antico e Nuovo Testamento inerenti alla caduta dell’uomo e alla misericordia di Dio.
Il reliquario del Santo, con parti in oro e pietre preziose è stato realizzato dall’orafo milanese Creperio, autore tra l’altro del pastorale usato dai Papi Paolo VI e Giovanni Paolo II.
Dello stesso orafo si conservano in Sagrestia, la croce smaltata per le processioni e il leggio da altare. Fu consacrato dal Card. Montini il 3 febbraio 1963.
LA COMUNIONE DEI SANTI E DEI TESTIMONI
Il dipinto, realizzato nel maggio del 2006 dall’artista Silvia Mondini, decora la seconda cappella laterale destra della chiesa parrocchiale e raffigura la processione ideale di coloro che ci hanno preceduto nella fede e che ora vivono nella gloria di Dio.
Questo “nugolo di testimoni” (Ebrei 12,1) continua ad essere per noi un riferimento e il segno che il Vangelo è vivibile, è praticabile in ogni tempo della storia e in ogni luogo… anche nei nostri.
Sono 45 le figure che tra Santi e Testimoni percorrono diverse strade dietro all’Agnello, all’Amore Crocifisso: sono santi della chiesa indivisa, santi della chiesa cattolica e della chiesa ortodossa, testimoni della chiesa evangelica e anche il testimone per eccellenza della non violenza, la “grande anima” Gandhi.
Le vetrate ai lati del dipinto, opera di Amalia Panigati, (1966) di cui si conservano altre opere in Vaticano, rappresentano scene della vita di sant’Angela Merici.
ALTARE DI SAN GIUSEPPE
Le vetrate dietro l’altare rappresentano scene della vita del santo e sono opera di Amalia Panigati (1960). Ai lati della cappella, prima dei confessionali, due piccole vetrate dedicate a S. Antonio e a S. Rita.
ALTARE DELLA MADONNA DEL SS.MO SACRAMENTO
Nel progetto iniziale, l’interno della chiesa prevedeva una zoccolatura in pietra, il rivestimento in legno delle colonne e quello del soffitto a cassettoni. In questo modo si sarebbe creato un forte contrasto di luce tra navata, oscura, e il presbiterio illuminato da ampi finestroni, ad indicare la prorompente luce dell’irruzione di Dio nella storia umana.
La tinteggiatura rimasta poi definitivamente doveva con i diversi colori dare un effetto cromatico simile ai rivestimenti previsti. Sul pannello in cemento che copre le finestre del lato sinistro della chiesa era previsto un affresco raffigurante un coro angelico. Il matroneo a destra doveva essere arricchito da arazzi.