L’ORGANO
IL RESTAURO A NUOVA VITA
I lavori di restauro, realizzati con passione e competenza da Torri, ci hanno permesso di conoscere che l’organo era stato costruito per la chiesa di Legnanello da Vittore Ermolli, come si evince dai cartellini di spedizione ferroviaria incollati a vari componenti dello strumento.
Dal censimento delle canne abbiamo dedotto che la fornitura non fosse di un nuovo strumento bensì di un organo d’occasione, almeno per quanto riguarda il materiale fonico.
Infatti buona parte delle canne di facciata, come circa la metà delle canne interne, sono inequivocabilmente dell’organaro Biroldi padre, quindi risalenti alla fine del ‘700.
Soprattutto nel Ripieno si ha una miscellanea di canne provenienti da vari autori, varesini e non, inserite in modo disomogeneo per quanto riguarda materiale, diametro e larghezza di bocca.
I registri di Principale Ottava e XV hanno canne non originali ai primi quattro diesis, segno che le canne sono appartenute ad un antico organo ad ottava corta.
I registri Flauto in VIII e Voce Umana sono di un organo molto più antico, forse seicentesco. Il restauro delle canne è stato molto laborioso per le gravi manomissioni e tagli alle stesse procurate da mani inesperte, per cui sono stati necessari interventi di sutura e allungatura.
La cassa dello strumento è stata completamente ricostruita in legno massello di Tulipié (legno canadese).
Il vecchio mantice, restaurato è stato collocato in apposito vano dietro la cassa.
L’elettroventilatore e la valvola di regolazione sono nuovi.
La decorazione del mobile è stata effettuata con vernici a tempera su un fondo preventivamente preparato. Le cornici e i fregi sono stati argentati con lamine in argento secondo il sistema antico.