LE OPERE D’ARTE

L’ALTARE MAGGIORE

Su disegno dell’Architetto Baciocchi è posto sotto un baldacchino a cuspide ornato di ceramiche di Valentini.

La croce in bronzo, la mensa il tabernacolo e i candelabri sono opera dello scultore Giò Pomodoro e del fratello Arnaldo.

L’altare fu consacrato da mons. Giovanni Colombo il 2 luglio 1961.

Nel 1984 il provvisorio altare mobile rivolto verso i fedeli, viene sostituito da un altare in pietra.

L’opera progettata da P. Dante Maranta, è stata realizzata dallo scultore Noè Florio su cartoni del pittore Bepi Modolo.
Sul lato maggiore è rappresentata l’Ultima Cena, sul lato destro la cena di Emmaus: l’Eucarestia al centro della vita.

LA VETRATA

La vetrata è opera di János Hajnal detto Giovanni (Budapest, 27 agosto 1913 – Roma, 9 ottobre 2010), artista e illustratore ungherese naturalizzato italiano, considerato uno dei maggiori autori contemporanei di vetrate istoriate e mosaici.
La vetrata è divisa in due sezioni raffigura nella parte sinistra il Cristo.

Nella parte destra invece è raffigurato il Risorto che schiaccia la testa del serpente (simbolo del male), testa ripresentata a forma di teschio, che sta ad indicare la vittoria di Cristo sulla morte: spezzando così le chiavi degli Inferi per portare ogni uomo all’immortalità, significata dal pavone, raffigurato nella parte alta della vetrata.

IL FONTE BATTESIMALE

Dono di Anna Bonomi Bolchini, è un blocco unico di pregevole marmo «rosa antico» realizzato dal Talacchini su disegno dell’architetto Baciocchi, a forma ottagonale, ad esprimere che il Battesimo introduce la vita nuova che avrà la pienezza nell’ottavo giorno (il giorno del giudizio universale) chiuso da una cupola a cuspide in rame dorato realizzata da Aletti di Bergamo.

L’armadio in legno incassato nella parete di fondo è stato realizzato da un artigiano milanese su disegno del Baciocchi. In esso è conservata la croce in rame sbalzato con pietre semi-preziose (Aletti) che viene esposta nei Venerdì di Quaresima.

Le decorazioni della cupola sono state eseguite ancora su disegno del Baciocchi, secondo lo stile delle pergamene antiche.
Il Battistero fu inaugurato nel 1965.

Di rilievo le 14 stazioni della «Via crucis», in bronzo, sempre opera dell’architetto Baciocchi

LE QUATTRO FORMELLE DEL PORTALE

Le quattro formelle sono state realizzate dall’artista Francesca Pezzotti con una tecnica descrittiva figurativa decorando a bassorilievo un’argilla refrattaria. Il motivo della scelta dell’argilla è stato quello di voler riprendere lo stesso materiale che troviamo all’esterno, sulla facciata nelle due fasce laterali del portale. Il colore delle formelle è dato da ossidi, barbottine (argille applicate allo stato liquido), da oro e argento.

Nei soggetti ci sono puntuali riprese di motivi tratti dall’arte mozarabica e romanica, oltre a suggestioni provenienti dalla ceramica turca del XVI secolo.
La cornice delle formelle, uguale per tutte e quattro, è filo conduttore del percorso ed è stata realizzata su una base di argilla rossa con decorazione che imita il cloisonnè: la tecnica caratteristica dell’arte orafa del primo medioevo che prevede l’inserimento di pietre semipreziose o smalti in un reticolo di strisce metalliche, il motivo della scelta di questa tecnica è stato il fatto di voler riprendere lo stile descrittivo dell’enorme vetrata che sormonta il portale utilizzando una tecnica diversa ma molto simile dal punto di vista grafico.

Il colore rosso di sfondo (un ossido) equivale ai pezzi irregolari di vetro mentre il cordolo dorato cioè la linea grafica della cornice rappresenta il piombo nella vetrata e rimanda ad oggetti barbarici del V-VI secolo.
Le formelle sono state poi incastonate (come gioielli) in pannelli di legno laccati e trattati con una finitura a foglia oro che ricorda quella delle icone bizantine, lo sfondo dorato oltre a richiamare la tinta della cornice a cloisonnè è stato scelto per dare più lucentezza alle formelle stesse.
I pannelli sono stati poi fissati nelle nicchie del portale tramite borchie dorate.