14 Luglio 2024
OTTAVA DOMENICA DOPO PENTECOSTE
L’episodio del Vangelo di oggi si colloca subito dopo il terzo annunzio della Passione da parte di Gesù. Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, che al momento della chiamata Gesù aveva soprannominati “Boanérghes”, cioè “figli del tuono” per il loro carattere passionale e il forte zelo religioso, mostrano di avere grande familiarità con il Maestro, al quale chiedono senza mezzi termini di fare per loro quello che gli domandano: sedere nella sua gloria, uno a destra e uno a sinistra.
Gesù parla di passione e morte e si aspetta solidarietà e vicinanza e i due discepoli invece di pensare a come consolare Gesù, pensano solo a loro stessi. Cercano dei privilegi, il posto più vicino a Lui e si dimenticano che Gesù li ha chiamati per servire la vita investendo tempo e amore a favore degli altri e non per servirsi della vita pensando ai propri vantaggi personali. Gesù li ha chiamati per stare con gli ultimi e annunciare loro quella dignità che la loro condizione di ultimi e di poveri sembra avere cancellato per sempre. Potremmo definire questa richiesta la tentazione del volere e dell’avere che prevale sulla scelta dell’essere e del vivere. Di riflesso noi ci chiediamo: di che cosa abbiamo veramente bisogno? Di un posto di onore o di un sentimento profondo del cuore che ci renda tutti migliori? La fede non è trampolino di lancio per scelte di potere, è un esercizio quotidiano di umiltà e di verità.
p.Luca