24 marzo 2019
Terza Domenica di Quaresima

Nel Vangelo di oggi Gesù si trova a discutere con un piccolo gruppo di Giudei che hanno già creduto in Lui, ma che probabilmente fanno ancora un po’ fatica ad entrare in piena sintonia con Lui. Gesù risponde loro con un invito: rimanete nella mia parola, cioè credo volesse dire loro: fidatevi di me, fidatevi di quello che vi ho detto e di quello che avete visto.

Gesù dice ai Giudei, ai credenti e ai praticanti, di allora e di ogni tempo: voi avete costruito un modello perfetto, ma non avete l’essenziale. C’è la religione, ci sono i codici, ci sono le parole, ci sono i riti, ma non c’è più Abramo! Non c’è più la fede! Quale monito anche per noi. Io che ho tutta la cornice religiosa, ho davvero la sostanza, la fede? Ho Dio per Padre?

Abramo è pronto all’impossibile, a contare le stelle e a misurare la sabbia, lui che cammina per tutta la vita dietro a quelle tre promesse: “Avrai più figli che stelle, una terra di latte e miele e una benedizione”. Un figlio, una terra, una benedizione. E Abramo va. Vecchio d’anni ma non vecchio di cuore e ama le promesse di Dio più ancora della loro realizzazione. Perché Dio è affidabile. E Abramo si affida. E io e noi? Ci affidiamo a Lui?

p. Luca

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