29  marzo 2020
Quinta Domenica di Quaresima

La Domenica della vita

Quando Gesù arriva a Betania trova Marta e Maria che piangono per la morte del fratello Lazzaro. Ma lui non si lascia condizionare troppo dagli eventi drammatici che hanno colpito quella famiglia e sono entrati prepotentemente in quella casa. Il suo cammino verso la casa dei suoi amici di Betania è un cammino di speranza e non di disperazione, è un cammino di vita e non di morte, è un cammino di libertà e di novità e non di rassegnazione e di pessimismo. Certo piange perché la morte crea una distanza e spezza i legami, piange perché ha un cuore; è Dio ma anche uomo… Non nasconde i suoi sentimenti dietro a pudori e ostentate razionalità… Reagisce con il cuore, e in quel pianto esprime il suo affetto per quei tre amici: per Lazzaro che è morto e per le due sorelle Marta e Maria che sono nel dolore causato dalla sua morte. Ma non si limita a piangere, la sua umanità lo porta oltre la morte, lo spinge verso la vita… E grida ciò che nessuno potrebbe gridare, ma lui può: Lazzaro vieni fuori… Cosa dice a noi questo Vangelo? Ci dice che l’esperienza del limite e della morte è parte della vita umana ma non è l’ultima parola sulla nostra esistenza, ed è proprio qui che il Signore ci invita a rinnovare la nostra fede in lui, nella sua Pasqua, nella promessa di vita e di bene che ci consegna. Allora forse non solo Lazzaro ma anche io e voi dobbiamo lasciarci dire da Gesù: vieni fuori, fa che la tua vita profumi di vita e di libertà, e non puzzi di chiuso e di rassegnazione.

p. Luca

LODE PER LA VITA

Voglio pregare come il falco
con le ali spiegate e il vento che mi tiene in braccio.
Voglio lodarti a capofitto nello spazio
e galleggiare come un pianeta nel suo angolo di universo.
Perché non mi basterà una vita,
non mi basteranno cento anni per esplorare ogni dono,
ogni immensità che hai deposto ai piedi del tempo
il giorno della mia nascita.
Voglio lodarti come il delfino
che ricama le acque dell’oceano
con traiettorie di allegria.
Benedici il signore, anima mia,
e inventa canzoni e danze, e racconti per non scordare.
Voglio dirti grazie, immenso Dio,
perché mi circondi di bontà e misericordia.
Voglio lodarti senza fine, mio Dio. Voglio lodarti.

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