31 marzo 2019
Quarta Domenica di Quaresima
Questa domenica possiamo definirla la “domenica della luce” (Gesù dà la luce degli occhi e della fede al cieco).
L’obiettivo del racconto evangelico è chiaro: mettere in evidenza non solo la condizione di “cecità fisica” in cui si trova il cieco, ma la condizione di “cecità spirituale” in cui si trovano gli uomini. L’uomo senza Dio è cieco e barcolla nel buio, cammina senza una meta chiara, vive senza ideali, ha smesso di sognare e si accontenta di una vita piatta e molto uniforme. L’uomo cieco spiritualmente vive solo di emozioni umane e non sa vivere di sentimenti profondi che partono direttamente dal cuore.
E c’è anche di più l’uomo cieco spiritualmente è come i farisei, solo preoccupati di rispettare le regole, dapprima invidiosi perché Gesù aveva ridato la vista a quell’uomo, e poi questi farisei dubbiosi, pensano addirittura che sia un altro uomo e non il cieco che conoscono loro. A fronte dell’invidia, dell’accusa e del dubbio dei farisei, c’è invece la vita del cieco che diventa atto di fede; interrogato dai farisei non ha paura di riconoscere la forza di Gesù che viene dalla vita e non dalla morte.
Interrogato un giorno un papà dal suo bambino che gli domandava che cosa fosse la luce, il papà rispose è un mondo senza il buio.
p. Luca