21  luglio 2019
Sesta Domenica dopo Pentecoste

GESÙ DISSE: «È COMPIUTO!

Il testo evangelico riporta la scena della morte del Signore da lui stesso intesa, con le ultime parole: “È compiuto!”, quale compimento dell’ “opera” che il Padre gli ha affidato: la salvezza del mondo.

La sua morte è significata dal gesto di “chinare il capo” e di “consegnare lo Spirito” quale preludio all’effusione dello Spirito Santo che sarà il compimento della salvezza fino alla fine dei tempi.

Consegna il suo Spirito, cioè il suo stile di vita, la sua profondità più vera. Il Suo soffio vitale ora è dentro di noi, è diventato il nostro respiro, è la nostra vita, la nostra interiorità!

Ci consegna il suo amore sconfinato, senza limiti, che aveva animato e accompagnato la sua vita. Nel compimento della sua vita terrena, Gesù lo dona, lo regala, lo offre al suo discepolo, lo offre a ciascuno di noi, mettendoci in grado di amare come ha amato Lui.

In questo “è compiuto”, si realizza la piena appartenenza a Lui… Lui è in noi e noi siamo in Lui. L’amore non si ferma alle parole, l’amore diventa dono, perché tutti noi abbiamo la vita e l’abbiamo in pienezza. Si compie, nel senso che si completa l’amore.

p. Luca

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