29 Settembre 2024

QUINTA DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE

Come è il mio sguardo? Avvicina, accarezza, difende ama? Oggi è lo sguardo di un sacerdote, di un levita e di un samaritano. Nei primi due casi è uno sguardo che passa oltre, che non si lascia coinvolgere, che non si commuove, che manifesta una grettezza di cuore; nel terzo caso è uno sguardo che si ferma, che non può passare oltre, perché l’amore chiede azioni concrete e non solo pensieri astratti. Uno sguardo può generare in noi il desiderio di fare misericordia, nel senso di prendersi cura; ma uno sguardo può alimentare in noi anche l’indifferenza, magari anche paradossalmente giustificata. Non vi nascondo che mi ferisce l’indifferenza del sacerdote e del levita, uomini di Dio che non sanno stare con gli uomini; e mi provoca l’attenzione premurosa del Samaritano, uomo che mette il cuore davanti a tutto: alla tradizione e alle regole. Non c’è regola o legge nell’amore ma solo un dilatarsi del cuore. Davanti a chi soffre, a chi è solo, a chi è ferito, c’è solo la risposta e lo stile dell’amore che non è legge scritta su un rotolo sacro e nemmeno incatenata in una tradizione, ma si esprime in gesti di carità e di premura.

p.Luca

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