28 aprile 2019
Seconda Domenica di Pasqua
In ognuno di noi si riflette un po’ l’esperienza faticosa ma anche bella di Tommaso: la fatica di credere e la gioia di riconoscere e ritrovare Gesù.
Il Tommaso che incontriamo oggi è lo stesso che aveva chiesto a Gesù come potevano conoscere la via, e Gesù aveva risposto a lui e risponde ogni volta a noi: «Io sono la via, la verità e la vita…» (Gv 14,6).
Mio Signore e mio Dio…
Al di là della fatica di credere di Tommaso è bello vedere come in questo uomo dubbioso e curioso di vedere e toccare per credere, l’incontro con Cristo genera in lui quella stupenda frase che è professione di fede, e conferma di un amore che non si è mai spento: «mio Signore e mio Dio».
Nella professione di fede di Tommaso possiamo dire che è riassunta tutta l’esperienza pasquale: Il Crocifisso è risorto, ma il Risorto è il Crocifisso. A me che cerco Dio è data una sola risposta: Gesù.
Mi è chiesto e ci è chiesto di aderire a Dio senza tentennamenti e senza riserve, papa Francesco ha parole forti e provocanti quando dice: “La Chiesa è piena di cristiani sconfitti”, cristiani “convinti a metà”. Invece “la fede può tutto” e “vince il mondo”, ma occorre il coraggio di affidarsi a Dio”.
p. Luca