5 maggio 2019
Terza Domenica di Pasqua

È significativo l’accostamento di luce e di vita che racchiude l’insegnamento di Gesù nel Vangelo di oggi. La luce illumina, scalda, è fonte di vita per i fragili germogli che si affacciano con entusiasmo facendo capolino dalla terra, ma è fonte di vita e di futuro anche per noi, chiamati ad essere luce per illuminare il nostro cammino e quello di chi cammina con noi.

Non è forse vero che al venir meno della luce corrisponde inesorabilmente un venir meno della vita? Chiudiamo finestre e porte di una stanza e dopo pochi giorni andiamo a verificare che cosa ne è di un vaso di fiori che abbiamo lasciato su un tavolo… Senza luce è destinato a morire.

Tra l’altro la storia della salvezza, come ci è narrata dalla Bibbia, si apre con la luce di cui ci parla il libro della Genesi: e sia la luce (Gn 1,3), e si chiude nel segno della luce nell’Apocalisse: non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada né di luce di sole perché il Signore Dio li illuminerà (Ap 22,5). Anche noi con il salmista possiamo dire: il Signore è mia luce e mia salvezza (Sal 27,1). Questa connessione luce e vita, prende ancora maggiore intensità e profondità se la luce la connettiamo con l’amore. “Chi ama” è scritto “cammina nella luce”.

p. Luca

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