29 Ottobre 2023
SECONDA DOMENICA dopo la DEDICAZIONE DEL DUOMO DI MILANO

Gesù si serve di diverse parabole, di diverse immagini per descrivere la realtà misteriosa del Regno di Dio. Il Regno viene così paragonato ad un chicco di grano ad un campo, ad un pugno di lievito che fa fermentare tutta la massa di farina, ad un tesoro nascosto, ad una perla preziosa… ad una rete gettata in mare: la parabola di oggi. Il Regno dei cieli non viene mai presentato come una realtà già bella e pronta, uno spettacolo da contemplare, una cosa già fatta. Il Regno dei cieli è sempre una realtà dinamica: si tratta di seminare, di cercare, di impastare… di gettare la rete.

Nella parabola della rete e nella spiegazione successiva vengono messe in evidenza due azioni distinte: prima, la rete viene gettata e rigettata in mare per raccogliere ogni sorta di pesci; poi: in riva al mare avviene la cernita: i pesci buoni sono messi insieme, i cattivi vengono gettati via. In quella rete tirata a riva c’è un tesoro: una gran quantità di pesci e una gran varietà di pesci: è la nostra chiesa: siamo tutti insieme un tesoro, nella nostra varietà e molteplicità.

E’ una parabola di grande ottimismo, ed insieme di grande impegno operativo. Ogni scriba divenuto discepolo del Regno è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche. Noi probabilmente siamo rimasti dottori, scribi, senza diventare discepoli. Ci illudiamo di sapere tutto, di poter dare lezioni agli altri; senza fare la fatica di essere discepoli e di imparare i segreti del Regno dei cieli: il segreto della fiducia, del lavoro duro, dell’attesa….

p.Luca

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