5 Ottobre 2025
SESTA DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DEL PRECURSORE

Penso che tutti abbiamo notato l’insistenza nel piccolo brano del vangelo di Matteo sul verbo accogliere: tre versetti, sei volte il verbo “accogliere”. È uno dei verbi che entra frequentemente anche nei nostri discorsi, in questi nostri anni, dove la diversità fa i conti con l’accoglienza per capire se è uno stile radicato o deve ancora essere pienamente compreso e vissuto. Gesù, che nei versetti precedenti il brano di oggi ha parlato con molta chiarezza delle difficoltà e opposizioni che troveranno i suoi discepoli, ora parla in positivo, parla del dono che troveranno nel sentirsi accolti. Invita all’accoglienza. Sembra quasi una risposta alla nostra domanda: dove oggi incontriamo Dio, dove e come oggi possiamo accogliere Dio? Dio lo accogli se accogli l’altro. Ecco l’identificazione: “Chi accoglie voi accoglie me e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato”. Un’accoglienza che è prima di tutto ospitare nel cuore e negli occhi, facendo sentire l’altro o l’altra a suo agio, perché coglie benevolenza negli occhi e nei gesti. l’altro o l’altra a suo agio, perché coglie benevolenza negli occhi e nei gesti.

p.Luca

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