24 Novembre 2024

SECONDA DOMENICA DI AVVENTO

L’incontro con Giovanni Battista ci fa rivalutare ancora una volta l’importanza dell’essenzialità, dell’essere essenziali. Luì così radicale, così attaccato a Dio e distaccato dalle cose terrene. Con la sua vita e la sua testimonianza schietta e trasparente, Giovanni ci insegna che la via dell’essenziale è l’unica che porta all’infinito amore di Dio. È una via che non favorisce distrazioni ma che non genera false illusioni, perché ci concentra appunto sull’essenziale, su ciò che vale e che resta e non solo su ciò che conta umanamente. L’essenziale spesso non si vede ad occhio nudo, ma lascia un segno; l’apparenza risalta molto ma lascia poco. Giovanni è essenziale ma non è triste o amareggiato perché non ha il di più che spesso noi vorremmo avere o abbiamo. È essenziale e questo lo rende sereno, appagato, realizzato; non cerca altro se non di essere felice e fare felici incontrandosi e invitandoci ad incontrarci con la novità di vita che ancora oggi può essere Dio anche per noi. Il Giovanni essenziale ci insegna che Dio può essere il mio tutto, e che le sole cose possono essere solo il mio niente.

p.Luca

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