4 Agosto 2024

UNDICESIMA DOMENICA DOPO PENTECOSTE

“Da ultimo mandò loro il proprio figlio…”. È un’espressione che mi sconvolge, ogni volta che la leggo, ma che letta nell’ottica di Dio diventa conferma, diventa chiara, perché mi fa capire fino a che punto arriva l’amore, anche a sacrificare se stesso nel figlio. Quel padrone sta perdendo la vigna e accetta anche di perdere il figlio, che invece di essere rispettato e temuto, viene sbeffeggiato e ucciso… Fuori della vigna, come uno qualsiasi, in mezzo alla strada, senza un briciolo di dignità. Viene in mente il prologo di Giovanni: “Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto” (Gv.1,11). E ritorna l’immagine di Gesù che viene crocifisso fuori delle mura di Gerusalemme, quasi per non contaminare con il suo sangue la città santa. Il Messia accolto tra canti di festa, è il Messia rifiutato e allontanato. Ma ancora la Scrittura ci ricorda che: la pietra scartata dai costruttori, è divenuta la pietra d’angolo. La Chiesa è stata costruita su una pietra “scartata”. Il suo fondamento è uno “scartato”, uno che è stato buttato fuori da arroganti detentori della verità immersi nelle sabbie mobili della falsità, che non hanno avuto l’umiltà di riconoscere che Cristo era ed è la pietra giusta e non uno da scartare. Ancora oggi la Chiesa si regge su quella pietra scartata che per me e voi è fondamento, è promessa di salvezza, è futuro sicuro. Forse scartati dagli uomini, ma mai dimenticati da Dio.

p.Luca

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